RECENSIONE CMC 1969 Ferrari 312P Spyder

Nel 1969, la Ferrari era già stata superata da Ford (con la sua GT40) per diversi anni a Le Mans e in varie altre sedi di endurance. La Casa del Cavallino aveva anche boicottato la stagione di endurance del 1968 (poiché la 330 P4 4.0 litri fu bandita) dopo aver vinto il campionato 1967.
Le speranze erano alte quando l’orgogliosa scuderia italiana lanciò la 312P Spyder con i “piedi caldi” di Mario Andretti e Chris Amon nella cabina di guida. Quest’auto da corsa era basata sulla vettura di Formula 1 della Ferrari, la 312. La “P” sta per Prototype e dietro il pilota c’era il V-12 aspirato da 3.0 litri della Ferrari, da cui proviene la nomenclatura 312.

1969 Sebring, Ferrari 312P of Mario Andretti & Chris Amon ...
Crediti: web

Per la prima volta, Andretti mise in pole la vettura per la 12 Ore di Sebring: lui e Amon riuscirono a finire secondi in classifica generale, primo in classe. Questo splendido modello CMC in scala 1:18 replica quella fantastica vettura, con telaio n. 0868. Furono costruiti due 312P Spyder da corsa, uno dei due gravemente danneggiato in un incidente e non tornò mai più in pista. Quando la Ferrari arrivò a Le Mans (era l’obiettivo della vettura) decise di riconfigurare la vettura con un abitacolo coperto, per una migliore aerodinamica. CMC offre anche quel modello, la Berlinetta.

Ferrari 312P '0868' | primotipo...
Crediti: Dave Kutz

È difficile non mettere troppi “superlativi” di fronte ad una descrizione di qualsiasi modello CMC. La Ferrari 312P ha un incredibile design ed esecuzione: i dettagli che CMC ha inserito sono tantissimi e lo dimostrano le 1.000 parti in diecast e ottone.
Le forme e le finiture “rosso sangue” Ferrari sono di prim’ordine, il frontale della vettura si apre esponendo il telaio finemente dettagliato, radiatori, sospensioni anteriori, cavi di rame, tubi di raffreddamento per i freni e il meccanismo dello sterzo.
Una sorpresa: le ruote sono fisse, non guidabili. Tuttavia, il cablaggio, l’impianto idraulico e il telaio monoscocca sono eccellenti.

Le due porte in stile “forbice” si snodano su doppie cerniere realistiche ed espongono i tunnel di ventilazione che attraversavano i lati della carrozzeria dell’auto con rivetti dall’aspetto realistico, e sul lato del passeggero vi è un pannello elettrico molto dettagliato.
Con le porte alzate, si vedono facilmente gli interni in pelle rossa con le imbracature a spalla blu e fermagli di sicurezza fotoincisi. La leva del cambio in metallo e il cruscotto sono finemente dettagliati con un minimo di indicatori, come era di serie al momento, oltre a una ruota da corsa a tre raggi con al centro il logo del cavallo rampante.

Dietro il roll-bar c’è il gigantesco cofano posteriore che si capovolge in avanti per smascherare il poderoso V12 da 430 cavalli della Ferrari. Il modello include anche un grande air scoop che si monta sui cornetti di aspirazione cromati che sporgono attraverso la calandra posteriore. Un piccolo perno tiene l’air scoop in posizione (un buon sistema per mantenerlo correttamente posizionato).
Il motore è un’opera d’arte, con una serie di tubi di scarico bianchi che si snodano dai fianchi ai lati ed escono dal retro, appena sotto il pianale. È presente tutto il cablaggio compreso l’impianto idraulico ed alcuni primi componenti elettronici.

Ben visibile il sistema di sospensioni: la 312P presentava una sospensione indipendente con bracci trasversali di tipo SLA, molle elicoidali anteriori e posteriori, oltre ad ammortizzatori telescopici e barre antirollio. Il modello presenta freni a disco giganti, che possono essere esposti allentando i dadi “a tre ali” su ogni cerchione con design da corsa a cinque raggi rifiniti in oro. Tutti gli pneumatici hanno un ottimo pattern e presentano il logo Firestone.


La livrea della vettura prevede il numero #25 nero in un cerchio bianco sul cofano, sul ponte e sulle porte, oltre allo stemma Ferrari sul muso e sui lati, proprio davanti alle portiere. L’auto appariva proprio così quando è scesa fuori dal rimorchio a Sebring. Gli sponsor adesivi sono stati aggiunti in seguito, ma questa livrea enfatizza ancor di più la bellezza della vettura.

Altri dettagli includono minuscoli chiavistelli in ottone per le portiere e doppi tappi gas apribili che espongono attraverso il cofano anteriore. I tappi includono anche le chiusure per agganciarli. L’auto da corsa sfoggia anche due specchi ben montati, uno sul naso e l’altro sulla portiera laterale dell’aspirante passeggero. I fari sono anche superbi, sotto calotte chiare e dettagliate, con quattro punti di montaggio.


Concludendo, la 312P di CMC è un altro modello stellare che continua la sua scalata dominante tra i produttori di modelli di fascia alta.
Nel 2011/2013 veniva venduto a circa 350/400 euro, oggi purtroppo è sold-out ed è davvero difficile trovarne uno. Ma se lo avete già in collezione, beh…sapete già di avere un gran pezzo da collezione.

Crediti immagini: CMC

Darius Kri
Darius Kri
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