RECENSIONE ALFA ROMEO 6C 1750 GRAN SPORT ZAGATO 1930 – CMC 1:18

Tengo particolarmente nel proporre questo grande modello prodotto da CMC, pubblicato a dicembre 2015. Purtroppo non posseggo il modello, anche se posso vantare in collezione svariate altre Alfa Romeo. Per questo motivo propongo una recensione che ritengo autorevole, da parte di piccolegrandiruote. Buona lettura!

È difficile emozionarsi per una replica, quando si è abituati a maneggiarne parecchi, di ogni scala e fattura. Ma quando ci è stata offerta la possibilità di esaminare da vicino, in anteprima, un esemplare di pre-serie dell’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport prodotto dalla CMC, dobbiamo confessare che un po’ ci siamo emozionati. Ovviamente abbiamo accettato di buon grado, e quindi ecco di seguito le nostre impressioni su questo capolavoro in scala 1:18.

A dire il vero, anche scrivere di un modello simile è difficile; come fare a dire che la linea è perfetta, che la verniciatura è spettacolare, che i particolari sono incredibili, senza che queste considerazioni vengano lette come ovvietà? D’altronde si tratta di un modello CMC, quindi di un prodotto di una Casa che ha ben pochi rivali in fatto di precisione e di cura del dettaglio…

Per cui, una volta tanto, evitiamo di commentare alcunché. Lasciamo che siano le immagini a documentare tanta meraviglia, limitandoci a qualche piccola considerazione nelle didascalie.

  • Codice modello: CMC138
  • Serie: –
  • Data di uscita: 12/2015
  • Materiale: DieCast
  • Scala: 1:18
  • Aperture: Si

Eccola. Perfetta, realistica e incredibilmente proporzionata da ogni angolazione. La vernice è splendida e vi assicuriamo che il tono di rosso, che in foto sembra più brillante, è esattamente quello della 6C 1750 GS esposta al Museo Storico Alfa Romeo, ovvero un rosso scuro tendente al granato.

Il dettaglio è elevatissimo, non manca praticamente nulla. Il tettuccio è in vera tela, trattenuto da due cinghiette in cuoio. I leveraggi del mantice sono tutti funzionanti; non abbiamo osato slacciare le cinghiette per provare se la capottina si solleva (sulla pagina ufficiale del sito CMC questa caratteristica non è indicata) ma potrebbe essere possibile…

Attenzione al parabrezza, sottilissimo e di conseguenza molto fragile (anche se meno di quello che potrebbe sembrare). Il modello, esattamente come la vettura originale, è dotato dei tipici copri-fari rossi a “cupola”…

…ovviamente removibili, se casomai non vi dovessero piacere. Le cupolette sono ultrasottili ma non fragilissime e sono trattenute in sede da microscopiche molle. I fari sono protetti dalla griglia para sassi (vera, non foto-incisa).

Le suddette molle sono ben visibili nella foto qui sopra, dove si possono notare anche i cablaggi dei fari, il logo “Automobilismo Storico Alfa Romeo” tampografato sul cofano ed i ganci ferma-cofano… che sono realmente funzionanti e che vanno sganciati ad uno a uno, con l’aiuto di una pinzetta, per poter aprire il cofano. Notare la finezza delle feritoie di sfiato dell’aria, tutte passanti ed orientate in maniera corretta. Il metallo del cofano ha uno spessore intorno al millimetro.

A proposito di aperture: oltre alle ruote sterzanti (comandate dal volante, ma con un gioco piuttosto elevato), il modello ha porte, cofani motore e bagagliaio apribili… ma non solo.

Si aprono anche i tappi del serbatoio dell’olio, posto sul lato sinistro del muso, e quello del carburante, subito dietro il bagagliaio. Entrambi sono realizzati in lamierino sottilissimo.

Le due ruote di scorta sono asportabili, svitando il gallettone centrale e sollevando il porta-targa, logicamente dotato di cavo elettrico. Per dare un’idea della maniacalità del dettaglio, notare la feritoia della luce di illuminazione della targa…

Tutte le ruote sono, come di consueto sui modelli CMC, smontabili svitando il gallettone centrale. Questa operazione, non facilissima in verità, ci consente di osservare i grossi tamburi del freno, gli ammortizzatori a frizione, le splendide balestre, realizzate in maniera spettacolare.

Le ruote, poi, sono veramente incredibili. I cerchioni sono dotati di raggi sottilissimi ed ognuno col suo dado di registrazione. Non manca la valvola di gonfiaggio, cromata. Girando la ruota, si possono vedere i raggi legati all’interno del mozzo. Gli pneumatici sono giustamente opachi, hanno il battistrada corretto e presentano, cosa ormai rara, tutte le stampigliature sul fianco.

L’assetto è assolutamente corretto, leggermente inclinato in avanti. Ancora una volta, la perfezione delle proporzioni è stupefacente.

Il motore, come di consueto per CMC, è un capolavoro nel capolavoro. Il famoso propulsore bi-albero da 1750 cc, sei cilindri in linea con compressore Roots, in grado di erogare oltre 100 cv, è riprodotto con una cura superlativa.

I particolari sono incredibili e non c’è foto che possa rendere l’idea di quanti cavi, manicotti, molle, fascette, tiranti e tubi in rame si possano osservare. Armati di lente d’ingrandimento, c’è veramente da divertirsi.

E passiamo agli interni: il cruscotto ci mostra una strumentazione completa e perfettamente leggibile. Il volante è sottilissimo, la pedaliera è quella tipica delle auto del periodo, con l’acceleratore “a chiodo” al centro. Le porte si chiudono con una minuscola molla che va ad incastrarsi nella battuta.

I sedili e i pannelli sono rivestiti in vera pelle, i sedili hanno pure i cadenini in una tinta più scura. A dire il vero, questo è l’unico particolare su cui abbiamo qualcosa da ridire. La grana della pelle è un po’ troppo “grossa” rispetto alla scala e questo è un difetto comune a parecchie CMC. Sappiamo che questo è un particolare di pregio, ma a volte una bella plastica morbida, magari con una verniciatura ad effetto “anticato”, darebbe un risultato più realistico.

Ancora una vista degli interni, che ci consente di osservare la lunga leva del cambio con selettore (completo di fermo per evitare l’inserimento accidentale della retromarcia), il pavimento in alluminio non verniciato, la leva del freno a mano… ed anche la pregevole struttura del parabrezza. I due gallettoni di serraggio sono autentici e si possono svitare e smontare, anche se il parabrezza non si può ripiegare. Si notano anche i tergicristalli, dotati di riproduzione del motorino (visibile sul lato sinistro) e di una sottilissima asta di collegamento.

Ancora una foto degli interni, con il cambio ed il piantone dello sterzo in evidenza. Si possono notare anche i cablaggi della strumentazione (potevano forse mancare?) e le feritoie (anche in questo caso passanti) di areazione dell’abitacolo.

Capovolgendo (con cautela) il modello, possiamo osservare una riproduzione della meccanica superlativa. Anche qui, nulla è stato tralasciato. Bellissimo il serbatoio del carburante realizzato in metallo spazzolato. Il fatto che alcune viti siano verniciate, mentre altre no, ci ricorda che ci troviamo di fronte ad un prototipo quasi definitivo.

Qui possiamo vedere le sospensioni con le stupende balestre, i già citati ammortizzatori a frizione, i tiranti dei freni anteriori, i leveraggi dello sterzo. Un consiglio: non sterzate mai le ruote con le mani, utilizzate sempre il volante. L’asta di collegamento tra il tirante e il mozzo è sottilissima…

Ed ecco il serbatoio e lo scarico, con accanto il differenziale. Notare i due galletti di registrazione dei tiranti dei freni… anche qui, la lente d’ingrandimento è d’obbligo.

Il particolare della scatola del cambio e del leveraggio di comando dei freni. Potendo osservare così “da vicino” le parti meccaniche, viene da pensare al coraggio che dovevano avere Nuvolari, Campari, Scarfiotti e tutti i piloti che hanno guidato queste vetture al limite in gara, sulle strade dell’epoca!

In conclusione, che altro dire, se non che questa Alfa Romeo è un vero capolavoro? Lo sappiamo, ci ripetiamo… ma è così. Questo esemplare di preserie presenta, è vero, qualche difetto di montaggio, qualche minuscola macchia di colla e alcuni particolari non sono del tutto definitivi (o almeno differiscono da quelli del modello fotografato sul sito), ma dà perfettamente l’idea di quello che potremo trovare nei negozi a fine ottobre. Il prezzo non sarà proprio alla portata di tutte le tasche, ma se state pensando di fare alcuni sacrifici, beh, questo modello li vale tutti. Ed è già stata annunciata la versione Mille Miglia 1930 di Nuvolari…

Articolo presente sul sito piccolegrandiruote.com e riproposto su DieCast Passion.

Fonte: piccolegrandiruote

Darius Kri
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