Ferrari 250 Testa Rossa

FERRARI 250 TESTAROSSA – UN PO’ DI STORIA

Breve approfondimento storico, redatto da Alessandro Bregni e rielaborato da Dario Crisafulli, su una delle Ferrari endurance più leggendarie di tutti i tempi.

Ferrari Testarossa chassis #0732TR

Vettura leggendaria, fu consegnata al suo primo proprietario J. Edward Hugus nel marzo del 1958, nella colorazione originale rossa con interni beige. Debuttò nella 12h di Sebring del 1958, con il numero di gara #19 ma non ebbe fortuna perché insorsero problemi al motore al’85esimo giro che le impedirono di proseguire.

Hugus su telaio 0732TR durante l’ispezione tecnica a Sebring nel 1958, dove la vettura è stata dipinta di rosso e bianco – Crediti: web

Dopo questa gara (che si svolse a marzo) ma prima del mese di giugno (quando corse la 24h di Le Mans) la vettura venne colorata di bianco con le strisce blue centrali e gli interni dipinti di rosso. In questa gara l’auto arrivò settima assoluta e quarta di categoria.

Livrea con la quale la Testa Rossa partecipa alla 24 Ore di Le Mans del 1958 e che il suo armatore, con l’aiuto di Ernie Erickson, la porta ad un superbo 7° posto assoluto, 4° nella sua classe – Crediti: web
24h Le Mans – Ferrari 250 Testa Rossa Scaglietti Spyder s/n 0732TR r#22 OA Ernie Erickson & Ed Hugus – Crediti: Norman Appleman
LucyBelle II ai box a Le Mans. Hugus è sul muretto dei box a sinistra, il copilota Erickson a destra. “Ha piovuto e ha grandinato durante il mio stint”, ha ricordato Hugus – Crediti: web

Dopo alcune gare la macchina venne venduta a Russell Cowles che acquistò la Testarossa nel ’59 dopo aver venduto a sua volta la 250 GT LWB che possedeva. Dopo poche gare modificò il colore in un Total Blue.

Road America 500 Miles – Driven by: Ted Baumgartner/ Buzz Hahn (USA) – Crediti: John McCollister

Nella sua storia la vettura fu posseduta da più di un pilota ma non andò sempre tutto liscio. Ebbe due incidenti, di cui il secondo piuttosto grave, ma fu ricostruita. Dal 1995 la vettura si trova Svizzera, dove il suo attuale proprietario (Giorgio Perfetti) l’ha riportata al colore bianco con strisce blu che aveva durante la 24h di Le Mans, anche se sono state fatte alcune modifiche, tra cui l’eliminazione della bandiera degli Stati Uniti, delle luci di posizione nella fiancata destra e della scritta Lucybelle II.

Giorgio Perfetti porta fuori la sua LucyBelle II in occasione della Mille Miglia del 2015 – Crediti: web

Data la grande storia della vettura (è una delle auto da corsa più leggendarie di tutti i tempi), CMC ha deciso di pubblicarla nel febbraio del 2009 in edizione limitata a sole 3000 unità (versione restaurata), sole 2000 unità invece per la versione Le Mans. Il modello contiene più di 1650 parti, montato interamente a mano.

La replica proposta da CMC (cod. CMC080) – Crediti: diecast.org

Ah, a proposito di LucyBelle II, nome che identifica subito la vettura tra le altre testarossa. La versione ufficiale afferma che LucyBelle era una donna con la quale J. Edward Hugus avesse avuto una romantica relazione, ma tale rapporto non poteva essere reso pubblico e da qui il nome dato alla sua auto con appellativo II, poiché aveva già chiamato in questo modo il suo yatch.

La replica proposta da CMC (cod. CMC080)- Crediti: diecast.org

Vi lascio con una breve galleria del modello prodotto da CMC in versione Le Mans (cod. CMC086):

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Crediti galleria: cmc-classic-cars.com

Crediti immagine di copertina: Pietro Carrieri, Doug Nye, Davide Franzini

link: https://dacorsa.com/books/cavalleria/009/index.html

Darius Kri
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