RECENSIONE FERRARI 375 MM SCAGLIETTI COUPE DI CMF

La Ferrari 375 MM Scaglietti Coupé è sicuramente una vettura sportiva dal grande fascino con un cofano motore che si distingue per la sua lunghezza e che potrebbe aver portato lo stile automobilistico a un nuovo livello nel 1953.

CMF, una nuova azienda di modellismo, offre al mercato una versione in resina splendidamente scolpita ed eseguita di questa rara auto sportiva in scala 1:18. CMF è un’azienda tedesca e, come la maggior parte dei modelli di auto in DieCast e in resina, produce i propri modelli in Cina. Ognuno dei suoi modelli (principalmente di fascia alta ed esotici) è creato in tirature limitate di 300 auto, ciascuna numerata a mano. Nel mercato statunitense il marchio è venduto da American-Excellence. Recensiremo il modello accontentandoci delle sole foto.

LA STORIA

Ammetto di aver visto questa macchina su riviste e libri, ma non ne sapevo molto, probabilmente a causa della sua rarità. Solo cinque di queste particolarissime vetture stradali sono state realizzate e possedute da personaggi famosi come il regista Roberto Rossellini, che in realtà ne possedeva due dopo che un esemplare fu distrutto. Una vettura fu costruita appositamente per sua moglie, l’attrice Ingrid Bergman, e questo è l’esemplare distrutto per la quale la Carrozzeria Scaglietti ha creato questa nuova spettacolare carrozzeria in alluminio.

Crediti: web

La maggior parte delle coupé Ferrari Scaglietti sono state rigorosamente create per competere nel Campionato mondiale Sports Car e hanno corso alla Targa Florio, nella gara di 24 ore di Le Mans e nella Mille Miglia, da cui deriva la sigla MM del suo nome. Le auto furono prodotte fino al 1955 e presentarono motori V12 Ferrari da 4,5 litri con una potenza di circa 335 cavalli. Secondo quanto riferito, nel complesso sono state realizzate solo 26 unità, la maggior parte delle carrozzerie sono state realizzate da Pininfarina, un famoso stilista e costruttore di automobili italiano.

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Per la cronaca, la piccola auto sportiva, che montava su un passo di 260 cm, pesava solo 900 kg con serbatoio vuoto. Si diceva che avesse una velocità massima di quasi 282 km/h.

Oltre alla Mille Miglia e Le Mans, la vettura si piazzò anche al quarto e poi al secondo posto rispettivamente nella Carrera Panamericana del 1953 e del 1954 in Messico. Tra i piloti famosi c’erano i campioni di Formula 1 Mike Hawthorn, Alberto Ascari e Giuseppe (Nino) Farina, insieme a Luigi Villoresi e Umberto Maglioli. La versione da corsa vinse il World Sportscar Championship del 1953.

Nel 2014 l’auto di Rossellini, ora di proprietà di John Shirley di Microsoft, è stata insignita del premio Best of Show all’annuale Concours D’Elegance a Pebble Beach. È stata la prima Ferrari a vincere questo premio prestigioso.

Alla Ferrari 375 MM Scaglietti Coupé il concorso di eleganza di ...
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LA REPLICA PROPOSTA DA CMF

Brand: CMF
Scala: 1/18
Stock No.: CMF 18185 o 239367
Prezzo consigliato: 165,95 €

Innanzitutto, il lavoro di verniciatura in argento del modello è perfetto, probabilmente migliore della qualità della vernice originale dell’auto. La vettura presenta un lungo cofano con al centro una presa d’aria sottile e allungata e due cinghie in plastica che simulano la pelle e ganci foto-incisi su entrambi i lati del cofano.

Le “false shutlines” sono nitide e ben eseguite, non scontato su un modello in resina. Quindi anche se le portiere, il cofano e il bagagliaio non si aprono, sembra come se potessero (anche se personalmente credo che se fosse stata apribile sarebbe stata tutta un’altra storia).

Le marcature sono minuscole, ma eseguite in modo nitido: abbiamo il classico logo rettangolare Ferrari col cavallo nero rampante sul naso e i loghi Scaglietti Modena (di colore blu, giallo e rosso) sui pannelli laterali del parafango, proprio di fronte alle nitide prese d’aria (le lamelle interne sono molto sottili e ben realizzate).

Davanti ci sono i gruppi ottici con le calotte trasparenti e al centro una griglia metallica foto-incisa completa di luci di marcia e indicatori di direzione. Nella parte posteriore, due piccole lenti posteriori di colore rosso chiaro punteggiano i parafanghi posteriori curvilinei “stile Jaguar”. Da ricordare che la maggior parte di queste auto erano pensate per la corsa: non avevano bisogno di grandi fanali posteriori. Sul retro abbiamo il piccolo baule (non apribile ovviamente) e una targa con la sigla Roma tipica di quel periodo. Le portiere mostrano maniglie eseguite magistralmente, con pulsante di rilascio centrali visibile.

Da notare i due tubi di scarico ben realizzati. Il pianale nero, modestamente dettagliato, è in linea con quanto solitamente offrono le resine. Gli pneumatici sono ben eseguiti, ottimo pattern e cerchi a raggi della Borrani abbastanza fedeli all’originale.

L’interno è di color bordeaux con due sedili avvolgenti e un volante dall’aspetto realistico (sembra vero legno) con mozzo a tre razze cromato e logo Ferrari con il cavallino rampante al centro. Il cruscotto è ben dettagliato, sono inclusi tre indicatori circolari a sinistra del volante con guida a destra (come la maggior parte delle auto da corsa dell’epoca). L’ampio lunotto avvolgente aiuta ad osservare meglio gli interni. È possibile vedere anche il cambio con la manopola in legno.

I finestrini laterali dell’auto sono creati per sembrare che ci siano due vetri, uno dei quali scivolerebbe indietro per far entrare aria aggiuntiva (ma in realtà è tutto fisso) e ciascuno ha una maniglia in argento nell’angolo anteriore inferiore.

Tirando le somme è un bel modello, finemente eseguito da CMF. L’unico elemento nella mia lista dei desideri sarebbe un cofano apribile per rivelare quel motore V12 bestiale. Peccato, ma per chi ama le resine è un modello da acquistare senza rimpianti.

Fonte foto: scaleautomag

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Darius Kri
Darius Kri
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