RECENSIONE AUTOART ALFA ROMEO MONTREAL 1:18

UN PO’ DI STORIA

C’era una volta la serie Millenium, una serie che decise di replicare grandi miti dell’automobilismo italiano. L’Italia ne vanta molti, per fortuna, ed è motivo di grande orgoglio. Fortunatamente AUTOart decise di replicare, nel 2009, l’Alfa Romeo Montreal: storica vettura degli anni 70, disegnata da Marcello Gandini per Bertone (vi dice qualcosa la Lamborghini Miura e la Countach?). Questo mito su 4 ruote possiede un motore da 2,6 litri V8 e fu costruita tra il 1970 e il 1977 in 3917 esemplari.

Immagine

La linea della Montreal strizza l’occhio alle muscle car americane di quegli anni ma la firma di Gandini è inequivocabile: basta guardare le linee che compongono la fiancata per accorgersi subito che tra esse ci siano, in parte, anche quelle della Miura. Sul cofano è presente una “finta” presa NACA (soluzione adottata per aumentare lo spazio disponibile per il motore a causa dello spazio occupato dall’iniezione Spica), le famose “palpebre” ruotanti a griglia e le prese d’aria laterali sul grande montante. Il motore possiede 197 CV con cambio a 5 marce, le prestazioni erano di tutto rispetto: da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi con una velocità massima di 225 km/h.

Crediti: hellenicmotormuseum.gr

Come detto prima, AUTOart ha pubblicato inizialmente la versione in colore arancione (2009) assieme all’argento. In seguito, nel 2010, sono arrivate le versioni di colore rosso e marrone scuro.

Crediti: Tobias Hartmann

Io personalmente ho scelto la versione arancione o “color carota o zucca” come dicono alcuni. Seppur il rosso è bellissimo su questa vettura credo che l’arancio sia il colore che la caratterizzi maggiormente. Infatti, è la tinta che sfoggia la vettura esposta al museo Alfa Romeo.

Crediti: Tobias Hartmann

La scelta da parte di AUTOart di realizzare le miniature di molte delle vetture esposte al Museo Storico Alfa Romeo di Arese ha sicuramente premiato: la serie Millenium viene ricordata ancora oggi da molti collezionisti per le vetture della Casa del Biscione, prima tra tutte la leggendaria 33 Stradale Prototype, forse la replica più apprezzata di tutta la gamma. Dopo questa breve introduzione, ma doverosa, è ora di parlare del modello. Gustatevi la recensione. Buona lettura.

LA REPLICA PROPOSTA DA AUTOART

  • Codice modello: AA70172
  • Serie: Millenium
  • Data di uscita: 8/2009
  • Materiale: DieCast
  • Scala: 1:18
  • Aperture: Si (4)

Posto il modello fuori dalla scatola è ancor più evidente come AUTOart abbia saputo cogliere l’essenza della vettura. Non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di una Millenium che, come qualità di dettaglio in teoria, dovrebbe stare sotto la linea Signature che uscì qualche anno più tardi. Eppure, questo modello riesce a colpire: le shutlines sono davvero ridottissime come vedremo più avanti. La verniciatura risulta ben stesa, setosa e coprente. Non vi è alcun effetto buccia d’arancia.

Piccola nota che vedremo più avanti: aprire il portellone posteriore può risultare abbastanza difficoltoso: non c’è spazio per inserire con delicatezza l’unghia o un bastoncino. Io sono riuscito ad aprirlo con del nastro adesivo di carta.

Molti particolari sono dello stesso livello della serie Signature. Il frontale si presenta davvero bene replicando ogni parte. Le prese d’aria frontali sono passanti e della dimensione giusta. Le famose “palpebre” che coprono i fari sono mobili e ruotano come nell’auto reale. I gruppi ottici hanno la giusta profondità e dall’aspetto realistico. Stessa cura adottata anche per gli indicatori di direzione in basso. Ottima scelta a mio parere averli replicato in arancio, colore caratteristico per l’epoca, in seguito sostituiti col più moderno indicatore bianco con lampadina in arancio.

Al centro regna il grande scudetto Alfa con griglia passante. Le cromature sono di primordine così come la qualità del logo in fotoincisione, molto nitido e fedele all’epoca della vettura.

La profondità dei gruppi ottici è ottima grazie alla fedele rappresentazione delle costolature di Fresnel. Nell’indicatore di direzione sembra quasi di vedere persino la lampadina. AUTOart ha avuto alti e bassi per quanto riguarda la qualità dei gruppi ottici dei suoi modelli ma in questo caso ha realizzato il tutto a dovere.

Non poteva mancare il logo Bertone sulla fiancata. Ben posizionato sulla carrozzeria, nitido e delle giuste dimensioni. In basso è ben visibile il listello cromato che corre lungo tutta la vettura.

Il posteriore della vettura non è da meno. Anche in questo caso la profondità dei gruppi ottici è davvero ottima così come le cromature. Si vedono chiaramente le piccole lampadine all’interno di ogni riflettore. Non lasciatevi ingannare dalla foto, colpa della lente del mio smartphone che deforma l’immagine (come tutti i cellulari d’altronde), il posteriore della Montreal è piatto.

Non poteva di certo mancare la dicitura “Museo Storico” sulla targa. Gli scarichi sono perfetti: sembrano di metallo. Peccato per la decal “Alfa Romeo” in basso. Purtroppo, la base è visibile a causa del fondo nero opaco. Poco male.

Un particolare delle cromature del modello. La qualità è abbastanza elevata così come la precisione e l’accostamento tra i vari elementi.

In foto un particolare della decal Alfa Romeo: molto bella ma, come detto prima, è un peccato che la base trasparente lucida si sposi male con la parte circostante opaca. Forse si poteva trovare un’altra soluzione. Ciò rovina un po’ un quadro che poteva essere perfetto.

Lo stemma Alfa Romeo è replicato molto bene. Da notare la shutline praticamente inesistente del portellone posteriore (dovuto anche al fatto che il portellone si chiude in appoggio senza doversi incassare). Un ottimo lavoro svolto da parte di AUTOart su questo modello, pari se non superiore ad alcune Signature.

La fiancata nella sua interezza. Ridottissimi gli spazi delle portiere, molto belli i cerchioni multi-razza che nascondono i freni ma vi assicuro che sono presenti e ben replicati. Al centro del mozzo il logo Alfa Romeo in bianco e nero, nitido e ben proporzionato. Mancano, come al solito, le valvole di gonfiaggio.

L’altezza da terra della vettura credo sia perfetta. Notare il tubo di scarico che si districa sotto il pianale della vettura raggiungendo il propulsore.

Nello sfondo la “mamma” 33 Stradale controlla la figlia dall’alto della sua gloria.

Le prese d’aria laterali sono uno degli elementi che più hanno distinto la Montreal e in questo modello son ben replicate. Forse la maglia la si poteva fare più piccola ma nel complesso non dà l’impressione di essere fuori scala e si amalgama bene col resto dei dettagli. In questa immagine è ben evidente come la verniciatura risulti lucida e omogenea. Da sempre AUTOart fa verniciature impeccabili o quasi.

Molto belli gli specchietti laterali. La cromatura è perfetta. Peccato che l’effetto “specchio” sia stato affidato alla cromatura stessa dello specchietto e non sia stato inserito uno specchio vero e proprio. Poco male, inoltre l’evidenziare queste piccole mancanze fa capire che, per trovare qualcosa di migliorabile, si deve per forza considerare le sfumature.

MOTORE E MECCANICA

Come da tradizione e da vera DieCast la Montreal è totalmente apribile. E meno male direi. Perché, a mio parere, affinché un modello replichi in tutto e per tutto la controparte reale, deve replicare anche le aperture e ciò che vi è dentro, ossia la meccanica. Non me ne vogliano gli amanti della resina.

I particolari del propulsore sono ottimi e tutte le componenti principali sono ben riprodotte. Al centro è visibile il grande filtro dell’aria con le diciture “Iniezione sistema Alfa Romeo Spica” e la targhetta centrale “Tecnocar”. Sorprende, in parte, anche l’attenzione alle tubature e al cablaggio: sono presenti le quattro tubazioni in argento che fuoriescono dalla pompa ad iniezione Spica. Il cavo azzurro sarebbe dovuto essere verde ma ha poca importanza. Dietro la testata sono presenti tutti i cavi di colore rosso che partono dallo spinterogeno. Tutte le vaschette sono al loro posto. Un altro particolare, non scontato, sono le due piccole aste in metallo del cofano. Minute, precise e molto ben fatte, identiche alla controparte reale. Ben ingegnerizzate anche le piccole cerniere del cofano: quasi invisibili e con nessun gioco.

Il motore di fatto sorprende ma tradisce la sua appartenenza alla serie Millenium: non manca nulla ma purtroppo un utilizzo poco propizio del colore fa risaltare meno tutti gli dettagli presenti. È un vero peccato.

In foto un particolare dell’asta sorreggi cofano in metallo. Sono entrambe molto precise nel movimento e sorreggono molto bene il grande cofano motore. Sono dettagli che fanno la differenza e che, di fatto, posizionano la Montreal un po’ oltre la qualità media della serie Millenium.

Passiamo al cofano posteriore. Come detto nell’anteprima, le shutlines del portellone sono inesistenti. Per sollevarlo ho dovuto utilizzare del nastro adesivo di carta, attaccarne un’estremità e con l’altra sollevare delicatamente (se la avete aiutatevi con una ventosa per modelli). Una volta aperto ci spettano altre piccole sorprese. Anche il portellone dispone di due astine metalliche molto precise che tengono in posizione il cofano senza alcun problema poiché leggerissimo (è interamente in plastica).
Un’altra sorpresa graditissima è la cappelliera del vano bagagli ripiegabile grazie a piccole cerniere. Davvero complimenti AUTOart. Le cerniere del pannello sono precisissime e resistenti. Molto bella la moquette sulla base del vano in colore beige.

Un particolare dell’asta in metallo. Il portellone posteriore è molto delicato, sollevatelo con cura.

GLI INTERNI

Gli interni sono un mix di soluzioni semplici e intelligenti che nel complesso restituiscono un risultato ottimo. I sedili sono morbidi al tatto e ricoperti con uno strato di un materiale che simula il velluto. L’effetto finale è davvero soddisfacente. La corona del volante restituisce abbastanza bene la sensazione del legno: probabilmente la trama è stata stampata su un fondo uniforme marrone. Il risultato è convincente anche se esistono soluzioni più raffinate.

La plancia è ben eseguita, completa di tutti i principali comandi. La moquette è della giusta scala. Perfettamente leggibili il contagiri e il tachimetro annegati nel classico “binocolo” Alfa Romeo. Insomma, gli interni convincono e sono piacevoli da guardare. Migliorabile forse la cuffia del cambio, resa in questo caso troppo rigida. Non si capisce se la cuffia fosse in pelle, velluto o altro. Come al solito parliamo di sfumature.

La piastra battitacco sulla base del fascione è ben eseguita e completa del logo Bertone. I pannelli delle porte sono ben eseguiti, completo di manovella per azionare il finestrino. Davvero un ottimo lavoro per quanto riguarda gli interni.

Ottimo realizzazione da parte di AUTOart che, di fatto, ci ha consegnato un modello ben fatto che sta “stretto” nella sua categoria ma si avvicina fortemente alla serie Signature.

CONCLUSIONI E PAGELLA

La recensione finisce qui cari lettori. Abbiamo esaminato un modello storico dell’Alfa Romeo: per chi ama le Alfa è d’obbligo. Vale la pena averlo? Assolutamente sì. È ovvio che questa recensione non nasce per promuovere il modello poiché è sold-out da anni, ma solo per farlo conoscere a chi non ha avuto la possibilità di prenderlo. È una retrospettiva.

Con questo modello AUTOart ha fatto un lavoro eccellente. Non si è sprecata. La verniciatura è lucida, griglie passanti, cromature perfette. Gruppi ottici realistici e ricchi di dettagli, interni ben fatti con soluzioni particolari per quanto riguardano le sedute. Anche il propulsore risulta sorprendentemente dettagliato: le tubazioni e i cablaggi sono numerosi ma l’utilizzo di colori “piatti” non aiutano ad esaltare i particolari. Se siete fan dell’Alfa prendetela, a patto che riusciate a trovarla. Mi permetto di darvi un solo consiglio: prendetela al giusto prezzo.

Grazie ancora per l’attenzione!

Crediti: Song Peng

LA PAGELLA DI DIECAST PASSION

Esterno: 8,5/10

Interni: 8/10

Motore: 7/10

Materiali: 7,5/10

Fedeltà: 8,5/10

TOTALE: 39,5/50 [Buono]

Nota: da 0 a 10 Insufficiente; da 10,5 a 20 Sufficiente; da 20,5 a 30 Discreto; da 30,5 a 40 Buono; da 40,5 a 50 Ottimo.

Per un confronto con la vettura reale, di seguito una galleria dedicata a questa storica e mitica vettura della Casa del Biscione.

Più avanti arriverà una photogallery aggiornata.

Crediti galleria: auto.it, amx566, BiERLOS, Five Starr Photos, kevinparis, Song Peng, web. Qualora riconosceste vostra un’immagine utilizzata nell’articolo o conoscete l’autore contattatecelo in modo tale da aggiungere i crediti o eliminare il contenuto

Darius Kri
Darius Kri
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