RECENSIONE CMC MERCEDES 300 SLR UHLENHAUT COUPE’ (RED INTERIOR)

STORIA E CARATTERISTICHE TECNICHE

Tutto nasce dalla 300 SL da corsa del 1952, sviluppata dai componenti e dalle sospensioni della 300 da strada che possedeva una speciale struttura tubolare. Da ciò ne derivò poi la leggendaria 196R Streamliner seguita poi dalla 300 SLR, oggetto di questa recensione. In quella estate del 1955 però, la 300 SLR andò “dalle stelle alle stalle” nell’arco di due mesi: vinse la Mille Miglia con Sir Stirling Moss a maggio col numero 722. Ma la festa durò poco poiché a Lemans, una 300 SLR pilotata da Pierre Levegh uscì fuori pista uccidendo 82 spettatori compreso il pilota. La scocca della vettura, in lega di magnesio, bruciò per ore. Mercedes si ritirò dall’evento e in seguito dalle corse, mancando all’appello per trent’anni.

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Il terribile incidente a Le Mans nel 1955 – Crediti: web

Dopo la stagione del 1955, delle restanti otto vetture ne furono modificate due da Karl Wilfert sotto la direzione dell’ingegnere capo Rudolf Uhlenhaut. La vettura che ne derivò fu soprannominata Uhlenhaut Coupé, considerata l’auto più veloce del mondo negli anni ’50. Una storia racconta che Uhlenhaut, in ritardo per un incontro, abbia sfruttato le autostrade senza limiti di velocità per fare un viaggio di due ore e mezza di oggi (da Monaco a Stoccarda) in poco più di un’ora (Motor Trend).

Mercedes Looks Back At The Ultra-Rare 300 SLR Uhlenhaut Coupe
Foto d’epoca, Mercedes 300 SLR Uhlenhaut 1955 – Crediti: web

È interessante notare che CMC abbia seguito lo stesso arco di sviluppo di Mercedes con i loro modelli 1:18: prima con la corsa 300SL, la 196R, la 300 SLR Mille Miglia e infine la Uhlenhaut Coupé. Con tutti questi modelli posizionati assieme, ci si rende conto che in un periodo non più lungo di tre anni Mercedes abbia rivoluzionato l’idea originale totalmente, tant’è che arrivando alla Uhlenhaut della 300SL rimangono solo echi stilistici.

Mercedes SLR Trademark Could Point To The Return of A Legend
Foto d’epoca, Mercedes 300 SLR Uhlenhaut 1955 – Crediti: web

Vi è da sottolineare che tutti i modelli CMC di questa epoca di Mercedes Benz sono così ben realizzati al punto che lo stimato recensore Ciacco Bill Bennet ha definito la 300 SLR #722 “probabilmente il miglior modello in qualsiasi scala che abbia mai visto”. Qui trovi il nostro articolo storico sulla 300 SLR di Stirling Moss.

Crediti: web

Ci sono stati ovviamente diversi cambiamenti eseguiti nella 300 SLR per renderla una coupé come l’aggiunta del tetto rigido con portiere ad ali di gabbiano richieste dalle alte travi della struttura tubolare. CMC, come vedremo, ha fatto molta attenzione a modificare la geometria del vano guida.

Ferrari 375 MM Scaglietti Coupé – Crediti: ferrari.com

Piccola curiosità: credo che Mercedes si sia fortemente “ispirata” alla Ferrari 375 MM Scaglietti Coupé (uscita nel 1953): come vedete dalla foto le similitudini sono evidentissime.

Ecco i dati tecnici del veicolo originale:

  1. Motore in linea a 8 cilindri (installato in un’inclinazione di 33 gradi sul lato destro)
  2. Iniezione diretta di carburante
  3. Controllo valvola desmodromico (valvole a controllo positivo)
  4. Chassis: wishbone nella parte anteriore, un singolo asse oscillante a cerniera nella parte posteriore
  5. Cilindrata: 2.982 cm3
  6. Potenza: 300 CV a 7.600 giri/min.
  7. Velocità massima: circa 300 km/h
  8. Interasse longitudinale: 2.370 mm
  9. Lunghezza totale: 4.315 mm
La 250 SWB era la sua diretta rivale

Trovi qui la recensione della CMC Ferrari 250 SWB Competizione.

LA REPLICA PROPOSTA DA CMC

  • Codice modello: CMC076
  • Serie: –
  • Data di uscita: 2/2010
  • Materiale: DieCast
  • Scala: 1:18
  • Aperture: Si (4+1)

La confezione del modello si presenta con l’esterno in cartonato argento/nero e il guscio interno protettivo in polistirolo, tipico dei modelli più vecchi, utilizzata fino al 2015. Aperta l’invitante scatola, il modello è, come da consuetudine, avvolto nella sua pellicola protettiva. Questo modello presenta inoltre tre accessori: un cacciavite a stella, un cacciavite in plastica con punta a scalpello (per facilitare l’azionamento delle aperture) e la classica pezzuola bianca.

Una volta estratto il modello, esso si presenta nel migliore dei modi. L’argento metallizzato della tinta del corpo vettura brilla alla luce e da volume ad esso, enfatizzando gli interni in pelle rossa. La replica ha una presenza scenica eccezionale, complici anche le 1817 singole parti di cui è composto, di cui la maggior parte in metallo. Corretto, inoltre, l’assetto della vettura e l’altezza da terra.

IL FRONTALE

Il modello è una grande stella, proprio come il grande stemma presente sulla griglia frontale. Il parabrezza anteriore (tondo e avvolgente) e il lunotto posteriore parabolico, contribuiscono a dare eleganza e fascino alla vettura. Peccato, come già visto per la 250 SWB Competizione, per la presenza dell’effetto deformante dei cristalli. CMC (sino al 2014/2015) utilizzava per finestrini, parabrezza e lunotto una plastica probabilmente troppo spessa. Per fortuna poi, coi recenti modelli con scatola a cofanetto, il problema è stato risolto grazie all’utilizzo di spessori ridotti.

Come dicevo, l’elenco dei dettagli è veramente lungo. Ovunque la si guardi non manca nulla: il listello cromato che divide le fiancate, le ruote in alluminio con raggi in acciaio filettato, marcature degli pneumatici in rilievo, cromature ovunque e altro ancora.

La qualità della fanaleria è di primordine: la calotta del faro non ha nessuna deformazione di sorta e la qualità della lente è incredibile, sembra vero vetro e si scorge la lampadina all’interno. La presa d’aria sul grande cofano motore è una goduria per gli occhi. La rete di cui è composta è sottilissima e, se esposta al sole, lascia intravedere parte dell’interno. I tergicristalli sono costituiti da più pezzi in metallo con annessa spazzola in gomma. La griglia alla base è anch’essa in metallo ed è passante. La grande stella a tre punte completa il frontale conferendo pomposità al tutto. Piccola nota: attorno alle calotte si intravedono, per i più attenti, gli innesti sul corpo vettura per la calotta stessa. Peccato, se fossero stati invisibili avremmo raggiunto la perfezione assoluta.

IL MOTORE: UN VERO CAPOLAVORO

Il motore lo si potrebbe osservare per ore

Arriviamo al pezzo forte del modello: il motore a 8 cilindri da 2.982 cm3. Il motore è un vero capolavoro. Questa belva da 310 cavalli raggiungeva la velocità di 300 km/h. I dettagli sono pazzeschi: sono presenti tantissimi cavi e componenti: fate un confronto 1:1 e ve ne renderete subito conto. Dal carburatore, ai grossi collettori dell’aria, sono presenti tutti i cablaggi di differente materiale e colore. Sono visibilissimi anche i grossi freni a tamburo alettati montanti a bordo, poiché troppo grandi per i cerchi da 16′ ma perfetti per migliorare la distanza di arresto. Non manca nulla. Un motore del genere merita a pieno di essere venduto come singola parte. Credo sia tra i migliori motori che CMC abbia mai replicato.

I PARTICOLARI ESTERNI: TANTI E PERFETTI

Girando attorno il modello non mancano di certo altri particolari di pregio, come le feritoie passanti sopra il lunotto posteriore, gli scarichi in acciaio inossidabile (molto realistici) con tanto di sportellino estraibile a fianco per ammirare i dettagli interni, lo specchietto laterale cromato con vetrino riflettente, la presa d’aria laterale con le tipiche alette in metallo cromato, i rivetti sul cofano motore. Tutte le cromature sono di primordine. Il sistema di scarico originale della 300 SLR fu modificato nell’Uhlenhaut con un silenziatore abbastanza ingombrante posto sul laterale della vettura. Questo elemento non è presente sul modello con interni rossi, mentre è stato inserito sulla versione con interni blu. A mio parere poco male, anche perché personalmente preferisco gli interni di colore rosso.

Prima di accedere agli interni, è doveroso notare l’apertura del finestrino funzionante come sulla vettura reale: la sezione rettangolare ruota aprendosi. Dettaglio che da ancor più qualità ad un modello già strepitoso.

GLI INTERNI

Le portiere ad ali di gabbiano si aprono mediante robusti montanti di bloccaggio. Stessa cosa dicasi per il cofano posteriore. Gli interni sono in linea col resto della vettura. Il rosso della pelle ravviva il tutto, il volante in legno evoca i tempi che furono e la strumentazione risulta completa e fedele. Bellissima la trama “scozzese” sulla seduta dei sedili. Piccola precisazione: la trama della pelle è un po’ troppo grossa per la scala del modello ma è facile comprendere che usando pelle vera il problema non è risolvibile. Tolgo perciò solo mezzo punto dalla pagella. Ci sarebbe solo capire se a materiali di pregio ma con trama non in scala potrebbero convenire materiali più “poveri” ma più adatti alla scala 1:18. Voi cosa avreste preferito? È una mera questione di compromessi.

I pannelli delle porte presentano i rivetti di fissaggio e la leva di apertura la portiera. La pelle riveste tutto: dalla plancia, ai pannelli della portiera, ai sedili, rendendo il modello veramente pregiato e di qualità.

LE RUOTE

Le ruote sono realizzate magistralmente. CMC ha optato, fortunatamente, per l’utilizzo di marcature in rilievo. Gli pneumatici sono della Dunlop Racing invece che della Continental come per la 300 SLR. Il cerchione è in alluminio mentre i singoli raggi in acciaio inossidabile sono “cuciti” a mano come da tradizione CMC. Il mozzo centrale può essere svitato per estrarre la ruota. Notare come non siano visibili i freni. Come detto prima sono a tamburo, montati entrobordo con brevi mezzi alberi con due giunti universali per ruota.

La sospensione era indipendente a quattro ruote. Le barre di torsione inserite all’interno dei tubi del telaio sono state utilizzate nella parte anteriore a “double wishbone”. La parte posteriore invece utilizzava un sistema centrale a basso rollio con travi decentrate che si estendevano da ciascun mozzo al lato opposto del telaio attraversandosi l’un l’altro lungo la linea centrale. Il sistema di sospensioni è perfettamente visibile se si svitano le ruote posteriori e realizzate fedelmente col massiccio utilizzo del metallo.

IL POSTERIORE

Passando al posteriore, risalta subito il lungo bagagliaio bombato, arricchito dello stemma Mercedes e dalla sigla 300 SLR, rigorosamente cromati.

La fanaleria posteriore, seppur in plastica, restituisce un feedback ottimo: la lavorazione interna ricrea l’effetto della plafoniera. Si intravedono, inoltre, ciò che sembrano essere le lampadine e la cromatura risulta sempre ottima e lucida.

CMC non ci lascia di certo il bagagliaio vuoto

Aprendo il cofano bagagli si presentano subito ben due ruote di scorta, identiche a quelle montate sul modello. Sono di differente diametro, poiché una per l’anteriore e una per il posteriore. Il cofano è sorretto da un robusto montante che svolge ottimamente il suo lavoro. Non mancano all’appello il grosso tappo argento del carburante e parte del serbatoio visibile. Tra le due ruote fa capolino il filtro benzina (se è altro segnalatelo nei commenti).

Infine, l’unica parte un po’ noiosa del modello, il pianale. Essendo carenato c’è ben poco da vedere ma ciò non sminuisce la cura con la quale è stato eseguito: sono presenti tutti i rivetti che connettono tra loro i pannelli del fondo vettura, è ben visibile il grosso differenziale posteriore e parte della meccanica delle sospensioni. Piccolo appunto: forse le viti potevano essere mascherate con dei tappi, come spesso faceva AUTOart nella serie Millenium. Ad ogni modo poco male, sono sbavature piccolissime rispetto alla moltitudine di pregi che ha il modello.

CONCLUSIONI E PAGELLA

Questa replica rappresenta ciò che CMC era e ciò che CMC dovrebbe almeno puntare a rimanere. Un “must have”, come si usa dire all’anglosassone, un modello che ogni collezionista dovrebbe avere, anche se non amante delle auto classiche. Stiamo parlando di un modello da ben 1817 pezzi racchiusi in poco più di 23 cm di lunghezza, con uno dei motori meglio realizzati da CMC. Ricordo bene quando intorno al 2010 con “appena” 270 euro un collezionista si portava a casa un gioiello del genere. Oggi ormai è quasi introvabile. A quasi 10 anni dalla sua uscita si trovano online davvero pochissimi pezzi e a prezzi esorbitanti. È ovvio che questa recensione è una retrospettiva: non nasce con l’intento di promuovere il modello (che ormai ha fatto storia) ma di riproporlo a titolo informativo e storico a chi magari non lo conosce ancora.

AGGIORNAMENTO 2022: CMC ha deciso di ristampare questo modello, leggi qui e qui.

LA PAGELLA DI DIECAST PASSION:

Esterno: 9,5/10

Interni: 9,5/10

Motore: 10/10

Materiali: 10/10

Fedeltà: 9,5/10

TOTALE: 48,5/50 (Ottimo)

Nota: da 0 a 10 Insufficiente; da 10,5 a 20 Sufficiente; da 20,5 a 30 Discreto; da 30,5 a 40 Buono; da 40,5 a 50 Ottimo.

Per un confronto con la vettura reale, di seguito una galleria dedicata a questa storica vettura della casa della stella a tre punte.

Qui invece trovate una ricca photogallery della replica di questa recensione.

Crediti galleria: Mercedes-Benz AG, kidstonmotorcars, James Lipman, web. Qualora riconosceste vostra un’immagine utilizzata nell’articolo o conoscete l’autore contattatecelo in modo tale da aggiungere i crediti o eliminare il contenuto.

Darius Kri
Darius Kri
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