Modello in scala con lente di ingrandimento.

CONTROLLO QUALITÀ NEL MODELLISMO: CHE FINE HA FATTO?

Il controllo qualità nel mondo del modellismo non è di certo mai stato il suo punto forte. Non è mai esistito un “certificato” aggiuntivo che garantisse un accurato controllo dell’esemplare e quindi la totale mancanza di difetti più o meno gravi. Ma se in passato la sfortuna di incappare su di un modello difettoso rientrava nella normalità, da qualche anno la situazione pare sia peggiorata clamorosamente. E visto l’aumento dei prezzi e l’aver a che fare spesso con veri e propri “gioiellini” su quattro ruote è quasi paradossale che vi siano meno controlli che in passato. Ciò che mi ha spinto a scrivere questo articolo è la mia quasi totale “sfortuna” degli ultimi 2-3 anni di collezionismo, che mi ha visto acquistare spesso modelli con difetti più o meno evidenti e non di certo accettabili.

Come ben potete immaginare, non si parla di brand di fascia media o medio-bassa. Parliamo di brand di fascia alta, con cifre che spesso superano le 500 euro. Cifre importanti che dovrebbero garantire un accurato controllo del modello (specie se in tiratura limitata) e lasciare soddisfatto il cliente. Tengo a sottolineare alcuni aspetti e metterli in chiaro: qui non si parla di eccessiva pignoleria o, come qualcuno dice, di imparare ad “accontentarsi”. Le cifre generose che sborsiamo per far sì che quel modello raggiunga la nostra mensola non sono di certo “difettose” e reputo un ragionamento assurdo il dover accettare un difetto come se rientrasse nella normalità. Di segnalazioni ve ne sono molte, sia sui gruppi Facebook che sugli svariati blog che trattano modellismo.

Tra collezionisti avrete sicuramente sentito la frase “il modello perfetto non esiste” ma attenzione: spesso questa frase viene distorta a favore di tanta gente che da qualche anno si lancia nel mercato del modellismo fiutandone l’affare. È sotto gli occhi di tutti la sfrenata speculazione che dilaga in questo nostro amato hobby ma molti dimenticano un particolare: la maggior parte dei modelli che vengono rivenduti rappresentano l’aliquota difettosa. Quelli “buoni” spesso vengono custoditi gelosamente dai collezionisti e raramente rientrano nel giro delle vendite. Ed ecco che, pian piano, nel corso del tempo si è fatta strada questa “idea distorta” che i modelli abbiano tutti difetti più o meno evidenti e che vadano accettati, tutto a favore di quegli pseudo-venditori che cercano di rifilartene uno difettoso facendolo passare per buono.

Per alcuni “venditori” privati il paint rush è una “caratteristica particolare” del modello, come la muffa sul gorgonzola

Ma questa è tutta un’altra storia che prima o poi approfondiremo meglio. Ciò di cui oggi voglio parlare nello specifico sono i modelli venduti, con evidenti difetti, da parte dei negozi e dello store del brand di riferimento. Parliamo quindi di modelli “nuovi di zecca” che dovrebbero rispettare a pieno le aspettative di chi li acquista. Beh, che ci crediate o no, il sottoscritto non è riuscito a collezionare ben 2 differenti tipologie di vetture in questi 2/3 ultimi anni poiché ogni modello acquistato presentava problemi piccoli e grandi. Non farò di certo nomi, anche perché credo sia un problema abbastanza diffuso. Ma questo brand in particolare mi ha deluso tantissimo.

Tant’è che, ad oggi, non ho potuto pubblicare né una photogallery né una recensione dato che ho dovuto sempre restituire il modello per un motivo o per un altro. La prima esperienza inizia circa 3 anni fa quando acquisto il primo modello di questo noto marchio. Giunto in casa apro il guscio in polistirolo e mi accorgo di evidenti difetti alla vernice. Chiedo dunque una sostituzione. Ricevuto il secondo modello noto subito una grossa “goccia” di vernice sulla shutline del cofano anteriore: così grossa da non farlo chiudere perfettamente. Estremamente deluso (e sorpreso) chiedo un terzo cambio: aperta con speranza la terza scatola noto che il cofano anteriore presenta una scheggiatura così profonda da mostrare il metallo.

Deluso e amareggiato chiedo un quarto modello e mi viene detto che non è possibile inviarne un altro poiché sono finite le scorte in magazzino. Mi rimborsano la cifra e perdo, di fatto, l’opportunità di avere quel modello poiché oramai difficile da trovare. Anche se deluso penso che sia stata solo “sfortuna” e dopo qualche tempo mi avvicino nuovamente a questo noto brand. Spendo più di 600 euro per un modello che arriverà in casa con un evidente difetto: il cofano posteriore è storto e pende verso il lato passeggero. Il montaggio non preciso fa sì che una volta sollevato l’elemento questo tocchi in diversi punti sfregando sulla vernice. Un disastro. Chiedo dunque il cambio e finalmente il modello va bene.

Ma non finisce qui. Nel mentre cerco, con determinazione, un’altra vettura che amo particolarmente. Essendo, apparentemente, sold-out provo a recuperarla da venditori privati: le proposte sono tutte pessime. Modelli con loghi storti e tracce di colla, parabrezza graffiati, ruote sporgenti e disallineamenti di ogni tipo. Compreso che presso questa tipologia di venditori avrei acquistato solo “scarti”, spero in un nuovo lotto presso il sito principale del brand. Trovo però il modello in un negozio italiano: giuntomi in casa mi accorgo dei soliti disallineamenti, loghi incollati male ed è presente una visibile “scheggiatura” sul posteriore così profonda da mostrare il metallo. Chiedo dunque il rimborso e inizio a pensare seriamente di accantonare il modello definitivamente.

Ma un pomeriggio, quasi per caso, scopro che il modello risulta disponibile presso il sito del brand e lo acquisto subito. Una volta arrivato in casa metto le mani ai capelli: il parafango posteriore è scollato, sono presenti i soliti disallineamenti, i loghi sono storti e manca una finitura su un elemento del modello. Totalmente sconfitto da un mercato senza più alcuna credibilità chiedo il rimborso e cedo il modello per l’ennesima volta, questa volta non solo amareggiato e deluso ma conscio che ormai il controllo qualità è quasi del tutto inesistente. Se ancora è definibile “normale” acquistare 1 modello su 10 con qualche piccolo difetto credo sia al limite dell’assurdo acquistare 4 modelli su 4 del medesimo brand con evidenti difetti costruttivi e di controllo qualità. Una disfatta. Sono pienamente convinto che, fino a qualche anno fa, la situazione fosse sicuramente migliore.

Sono sempre esistiti i modelli difettosi, eppure ho acquistato da parecchi negozi e anche presso onesti venditori privati (prima che la speculazione infettasse tutto) e in tanti anni ho avuto pochissimi problemi. Di recente, invece, è evidente un totale e disastroso crollo della qualità su modelli che vengono venduti mediamente a 500 euro e presentati al pubblico come di fascia high-end. Vi è stato dunque un aumento dei prezzi e un calo della qualità. Perché vi racconto tutto questo? Credo sia ingiusto, per noi collezionisti, affidare i nostri risparmi e la nostra passione a brand che, di fatto, non ci rispettano. Parliamo di prodotti divenuti ormai un vero e proprio “sfizio” visto i prezzi, roba per gente che ha soldi da spendere.

Credo, dunque, sia il minimo pretendere un prodotto “normale”, privo di difetti evidenti, ben montato, senza disallineamenti, macchie, scheggiature o parti mancanti. Ma viviamo ormai in una fase che vede questa richiesta come qualcosa di esagerato. Siamo in un paradosso. Io non la penso così. “Accontentarsi” dopo aver speso 500 o 700 euro non credo sia una mossa intelligente. Se da una parte è possibile chiudere un occhio a quei minuscoli difetti (piccolissime macchie in zone nascoste, debolissimi graffi sui cristalli, piccoli disallineamenti e tracce di colla) non è di certo giusto soprassedere a difetti che pregiudicano l’oggettiva qualità del modello e un suo aumento di valore futuro.

Questo articolo è un monito a non “accontentarvi”, pretendendo il giusto al fine di comunicare un messaggio ai produttori di repliche: costruire modelli ben fatti rispettando prima loro stessi ma soprattutto i soldi che vengono spesi per le loro repliche da parte di migliaia di appassionati. Mi auguro che i prossimi modelli di questo noto brand non mi riservino ulteriori delusioni. Se così fosse credo che l’era d’oro del modellismo può essere dichiarata definitamente morta e sepolta. Alla prossima.

Darius Kri
Darius Kri
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