RECENSIONE FERRARI F12 BERLINETTA: LA MIGLIORE HOT WHEELS ELITE?

Nel 2013 Hot Wheels Elite pubblicava un nuovo modello da aggiungere alla ricca serie Elite: stiamo parlando della Ferrari F12 Berlinetta, modello considerato da molti collezionisti come l’apice in termini di qualità raggiunta da una serie che ha accompagnato molti collezionisti in quegli anni. In effetti HW Elite ha dato modo a molti di affacciarsi con più facilità in questo mondo, mentre ai “veterani” di portare avanti la propria passione senza un esborso eccessivo. HW Elite rappresentava una delle scelte migliori in termini di rapporto qualità/prezzo: chi cercava un modello realizzato all’altezza di un collezionista attento ma che allo stesso tempo non portasse in bancarotta i fondi disponibili, trovava in questa serie il giusto compromesso, vista anche la licenza Ferrari che HW aveva acquisito anni addietro.

Era un periodo florido per i collezionisti, una sorta di “età dell’oro” per chi cercava repliche dalla buona qualità e ad un buon prezzo. Non era ancora arrivato l’aumento repentino dei prezzi che il mercato subì nel intorno al 2015, CMC proponeva ottime scelte di modelli, AUTOart dava il meglio di se con la serie Signature. La fascia media era ricca di scelte e in questo panorama anche HW Elite dava il meglio di se. In quel periodo, se si voleva acquistare un modello Ferrari ad un ottimo prezzo (circa 80-100 euro) la scelta ricadeva necessariamente su HW. Oggi, come ben sappiamo, non è più così. Per chi vuole collezionare modelli Ferrari le scelte sono sicuramente minori e i costi, purtroppo, maggiori.

In figura i modelli “di ieri” (la rossa F12 della HW Elite e i modelli “di oggi” (la gialla F12 TDF di BBR). Due generazioni a confronto con molte differenze e pretese, soprattutto nel prezzo. – Crediti: ferrarri118models

Per questo motivo i modelli HW Elite vengono spesso ricordati con un po’ di nostalgia e un pizzico di innocenza. In quel periodo l’acquisto online non era ancora affetto dalle speculazioni di oggi, collezionare era più semplice e il modellismo era ancora più “di nicchia” di come lo è oggi. Inoltre si acquistava un modello per il “gusto” di farlo, senza pensare all’aumento di valore nel tempo, alla rivendita o altro. Un’epoca ormai passata, che si è evoluta in meglio su alcuni aspetti e in peggio su altri.

Ma dopo questa parentesi nostalgica iniziamo, come di consueto, con la nostra recensione. Buona lettura!

LA REPLICA PROPOSTA DA HOT WHEELS ELITE

  • Codice modello: HWELT-X5474
  • Serie: Elite
  • Data di uscita: 10/2012
  • Materiale: DieCast
  • Scala: 1:18
  • Aperture: Si (4)

È la prima recensione che tratta un modello di fascia media, in questo caso una Hot Wheels Elite. So che siete abituati bene, poiché tutte le recensioni sino ad oggi hanno trattato modelli di fascia medio-alta e alta. Ma ogni tanto fa anche piacere guardarsi intorno e tener conto delle offerte di livello poco più basso.

L’ESTERNO

Ad ogni modo, la F12 Berlinetta proposta da HW Elite è una degna rappresentante della fascia media del modellismo. Tutti gli elogi (e non) che leggerete dovrete quindi “pesarli” in relazione alla fascia di riferimento. Detto ciò, il modello si presenta molto bene: le proporzioni sono corrette, così come l’assetto e l’altezza da terra. È un po’ eccessivo però lo spazio tra parafango e ruote, sia all’anteriore che al posteriore. Attirano subito lo sguardo le grandi ruote con cerchi in lega a 5 punte tipiche Ferrari. La qualità della vernice è buona ma con gli anni si è rivelata essere “delicata”, soggetta a lievi opacizzazioni anche se nn esposta alla luce del sole diretta. Inoltre molti modelli soffrono di puntinature alla vernice, anche molto evidente. Il mio esemplare, per fortuna, ne è esente.

Le shutlines sono abbastanza sottili su tutto il modello, anche se leggermente “stondate”, probabilmente per la quantità di vernice (un po’ abbondante) depositata. O forse, è anche una questione di stampo. Per un modello di fascia media è comunque accettabile. Il modello è completo di elementi fotoncisi. Assenti, purtroppo, decalcomanie di qualsiasi tipo o stampe a tampone a favore di pitture atte ad imitare la fibra di carbonio o altri materiali. I cristalli del modello sono abbastanza trasparenti e non deformanti poiché molto sottili (sono in acetato), attenzione quindi nel maneggiare il modello. Nel complesso tutto funziona abbastanza bene e il modello fa sicuramente la sua bella figura.

Il frontale è ben realizzato e proporzionato. Purtroppo la vernice spessa la si nota in prossimità degli intagli e delle shutlines. Nel complesso però non manca nulla. La grande griglia frontale è replicata correttamente in nero opaco, così come le prese d’aria attive nere dei freni e lo splitter soffiato in basso. Dietro si intravede appena il radiatore, anch’esso nero. I loghi Ferrari sono delle giuste dimensioni.

I gruppi ottici sono ben realizzati, ma osservandoli da vicino si nota come HWE si sia affidata più alla pittura che all’inserimento di dettagli. I fari lenticolari sono ben visibili, seppur troppo opachi alla luce. Le luci laterali “puntiformi” invece sono semplicemente colorate. Stessa cosa per le due strisce luminose a forma di “boomerang” in alto. Il logo Ferrari è ben definito ma sarebbe dovuto essere lucido invece che opaco.

I dettagli relativi all’esterno del modello sono abbastanza curati per un modello di fascia media. Le piccole gemme degli indicatori di direzione non sono semplicemente stampate ma realizzate a parte. Subito sotto, il logo Pininfarina fotonciso molto definito e ben applicato. Gli specchietti sono ben sagomati e completi di vetrino riflettente. HWE ha replicato inoltre l’Aero Bridge, ossia il “ponte” ricavato tra cofano e parafango atto ad incrementare il carico aerodinamico sul posteriore della vettura. La geometria è corretta. I tergicristalli sono in metallo, fotoincisi. Attenti a non piegarli durante la pulizia del modello, non ritornano in posizione.

Il posteriore del modello è in linea con quanto visto. Pur essendo un modello di fascia media, non manca nulla. Corretta la colorazione nero opaco del diffusore. Molto apprezzata la presenza della luce centrale (retronebbia), composta da 12 piccoli led circolari (dipinti). Ai lati sono presenti le due strisce catarifrangenti. Il logo Ferrari al centro, sempre fotoinciso, è ben sagomato ma opaco come per il frontale. I due gruppi ottici circolari hanno una buona profondità, ma il centro (in bianco) sarebbe dovuto essere lavorato meglio, restituendo un aspetto più “cristallino” e lucido. La parte meno dettagliata del posteriore sono sicuramente i 4 scarichi circolari: il grigio con cui sono colorati convince poco e sarebbero dovuti essere più sottili e con una sfumatura di grigio scuro al centro. Le sottilissime grigie che contornano gli scarichi, purtroppo, non sono passanti ma è presente una trama in rilievo. Considerata la categoria del modello è comunque un ottimo risultato.

La shutlines del cofano posteriore non è di certo perfetta, però sorprende la buona qualità del logo Ferrari sul cofano (ben posizionato e ben scolpito) e le prese d’aria nere ai lati del cofano che, diversamente da come sembrano a prima vista, sono passanti.

HWE è sempre stata molto abile riguardo le ruote. L’altezza della spalla sembra corretta ma purtroppo mancano le marcature (forse pretendo troppo). I cerchi con stella a 5 punte da 20 pollici, tipici Ferrari, sono ben realizzati, completi dei 5 bulloni e logo Ferrari al centro. Mancano le valvole di gonfiaggio. Dietro, ben visibili e convincenti, i grandi dischi carbo-ceramici autoventilati della Brembo completi di pinze rosse con decal Ferrari. Ad ogni modo, le ruote sono la migliore parte dell’esterno, quasi ai livelli di un modello di fascia medio-alta.

GLI INTERNI

Il modello presenta 4 aperture, abbastanza facili da azionare tranne per il cofano anteriore. Le cerniere sono un po’ rigide e oppongono resistenza all’apertura. Per il resto, una volta aperto il modello, ha molto da offrire. Considerato che ai tempi veniva venduta a circa 90 euro, fa un po’ riflettere come oggi tutto sia più caro.

HWE è sempre stata molto abile negli interni. Date un’occhiata a questa immagine. Sostanzialmente un abitacolo del genere non ha nulla in meno rispetto ai modelli di fascia medio-alta di oggi, ad accezione di qualche stampa a tampone o decal. Non manca nulla. HWE ha replicato il tutto abbastanza bene, con ottime pitture e scelta di colori. Risultano un poco massicce le leve del cambio dietro il volante. La pedaliera è fotoncisa in metallo (scelta non scontata che spesso i brand di oggi tralasciano). Il volante è ben sagomato e completo di tutti i tasti.

I pannelli porta sono ben eseguiti, la zona del clima e dell’autoradio è completa di tutti i tasti. Idem per il “ponte” in grigio posto sotto. Peccato che HWE abbia deciso, col tempo, di non utilizzare più la moquette (presente ad esempio nella 458 Italia) ma una pittura ruvida al tatto che simulasse il tessuto. La resa finale è abbastanza apprezzabile ma la moquette sarebbe stata meglio.

Sotto le tre bocchette d’aria circolari non manca il logo Ferrari fotoinciso. Lato passeggero ben leggibile il “display passeggero emozionale” che consente a chi è seduto di leggere tutte le informazioni di marcia della vettura. La colorazione beige (tipica Ferrari) è ben eseguita e i sedili restituiscono abbastanza bene l’effetto pelle. Gli interni sono ben fatti e sorprende come allora, con appena 80-90 euro, vi era la possibilità di portare a casa un modello ben fatto, seppur di fascia media.

Il piccolo cofano posteriore è apribile e svela un piccolo vano bagagli abbastanza rifinito, completo di cappelliera verniciato con lo stesso effetto utilizzato per la moquette e contornato da una guarnizione dipinta di nero. Il pannello interno del cofano bagagli è completo di due piccole griglie passanti (visibili anche da chiuso). Le cerniere sono “vecchia scuola”, ad arco e abbastanza ingombranti, seppur la colorazione nera nera aiuta a camuffarle.

MOTORE E MECCANICA

Il potente motore 12 cilindri a V da 740 CV entra subito in scena una volta sollevato il cofano motore. Essendo un motore moderno, purtroppo non vi è molto da vedere: i pannelli laterali coprono molta parte della meccanica. Il propulsore è abbastanza completo: ben visibile la classica copertura rossa che sovrasta ogni propulsore Ferrari, con tanto di logo in argento. Purtroppo i pannelli laterali e quello centrale, che coprono gran parte della meccanica, sono di un colore nero opaco poco vicino alla realtà. Nella vettura reale sono interamente in carbonio. HWE avrebbe potuto colorarli come ha fatto per molti altri modelli, utilizzando quella sorta di pittura grigio metallizzato che ricordasse un po’ il carbonio.

Invece ha deciso di tralasciare totalmente tutta questa zona. Peccato, perché la soluzione c’era. Osservando i pochi spazi vuoti nel motore, si intravede parte del propulsore che si sviluppa sotto e qualche cavo/tubo. Nel complesso è ben eseguito ma un buon utilizzo della pittura avrebbe restituito un risultato di gran lunga migliore. Bruttine invece le cerniere ad arco che sbucano fuori una volta sollevato il cofano motore. Per fortuna si notano meno essendo dipinte di nero. La parte inferiore del grande cofano motore presenta la copertura insonorizzante.

CONCLUSIONI E PAGELLA

Finisce qui la recensione su uno dei migliori modelli HWE riguardo il mondo Ferrari, almeno a detta di molti collezionisti. Ma è davvero così? Confermo che la “fama” che ha acquisito nel tempo questo modello è vera. La F12 Berlinetta, assieme alla FF, rappresentano il meglio di quanto poteva offrire Hot Wheels Elite ai tempi. Interni ben eseguiti, ottime proporzioni, ruote ben dettagliate, il tutto ad un prezzo molto concorrenziale che oggi possiamo solo sognarci. Ovvio che non troviamo le cerniere ben ingegnerizzate di AUTOart, le stampe a tampone o le decal e tanti altri dettagli che, qualora fossero stati presenti, avrebbero migliorato la categoria del modello.

La F12 Berlinetta di HWE rappresenta il meglio del modellismo di fascia media di una volta, che dava la possibilità a molti collezionisti di portare a casa una Ferrari ben replicata, senza troppe pretese, ad una spesa ragionevole. Ad oggi invece che alternative abbiamo? Ben poche. Purtroppo, nel mondo del modellismo, la licenza Ferrari ha sempre avuto “problemi” di vario genere. HWE ha concluso la partnership il 31 dicembre 2014. Forse la licenza Ferrari era troppo costosa per HW? Forse Ferrari ha deciso di affidare le repliche a un brand che avesse numeri di vendita più alti e un target rivolto ai bambini? Beh, non lo sapremo mai con certezza. Dopo la F12 e la FF la qualità è andata via via calando, lasciando delusi molti collezionisti a causa di alcuni problemi e sbavature nella LaFerrari.

Purtroppo l’epilogo di questa serie non è stato dei migliori. La serie Elite è letteralmente morta all’improvviso, andandosene con un calo di qualità abbastanza evidente e un controllo qualità quasi inesistente alla fine. Infatti tutto ciò si ripercuote ancora oggi. Le alternative sulla fascia media sono sparite (a meno che acquistiate Bburago), sulla fascia medio-alta troviamo BBR, con prezzi spesso abbastanza alti e con una lentezza delle uscite disarmante (si aspetta fino a 2 anni e più dopo l’annuncio di un modello). Era prevedibile che l’uscita di HWE dalle scene sarebbe stata una perdita per noi collezionisti. Sarebbe un sogno vedere acquisire la licenza da AUTOart, Almost Real oppure LCD. Accadrà mai? Chi lo sa.

LA PAGELLA DI DIECAST PASSION

Esterno: 7/10

Interni: 8/10

Motore: 6/10

Materiali: 6/10

Fedeltà: 7/10

TOTALE: 34/50 [Ottimo]

Nota: da 0 a 10 Insufficiente; da 10,5 a 20 Sufficiente; da 20,5 a 30 Buono; da 30,5 a 40 Ottimo; da 40,5 a 50 Eccellente.

Qui di seguito una piccola galleria di immagini che ha “ispirato” in parte la mia recensione.

Crediti foto: alvolante.it, sconosciuto. Qualora riconosceste vostra un’immagine utilizzata nell’articolo o conoscete l’autore contattatecelo in modo tale da aggiungere i crediti.

Qui trovate una ricca photogallery della replica di questa recensione. Alla prossima!

Darius Kri
Darius Kri
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